Fairy Tail the Movie: Phoenix Priestess

fairy-tail-them-ovieTecnicamente molto ben realizzato, con ottime animazioni e una colonna sonora adeguata, dal punto di vista della trama la storia non si discosta molto dagli standard di Fairy Tail, con il mix di momenti di grande impatto emotivo e gag ricorrenti (Natsu e la sua incapacità di sopportare i mezzi di trasporto,Lucy che finisce in situazioni imbarazzanti etc…).
Nel complesso piacevole, soprattutto per i fan della serie madre.

BERSERK – The Black Swordsman

Interessante fan film italiano di qualche tempo fa dedicato al manga di Kentaro Miura con degli ottimi costumi e qualche effetto vecchia scuola molto ben congegnato.

La CG utilizzata principalmente per realizzare la minaccia affrontata dal nostro Guts,che tra l’altro sono presi direttamente da un capitolo del manga e realizzati in modo molto fedele all’originale,non è esattamente perfetta,ma realizzata in modo sufficientemente convincente,e sicuramente non è peggiore di quella usata nella recente trilogia cinematografica dedicata alla serie,o al più recente anime da questa tratto.

Nel complesso un prodotto estremamente interessante per i fan della serie.

Death Billiards

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 ★★★

Interessante corto che darà vita alla popolare serie “Death Parade”.
Il livello qualitativo è,come da tradizione per madhouse,molto alto,con ambienti estremamente dettagliati,una scelta di colori piuttosto insolita,che mira soprattutto a tonalità scure come il nero e il viola,che non solo dona un’identità autonoma all’opera,distinta dalla tipica palette di colori estremamente vivace e brillante spesso usata in opere di questo livello tecnico,e aiuta a legale gli ambienti alle tematiche mature e dark che la trama racconta.
La trama,pur essendo per esigenze di tempo piuttosto ridotta con numerose domande lasciate senza una risposta,si dimostra piuttosto interessante,sopratutto per il mix di simbolismi e tematiche che rimandano a molteplici filosofie e religioni senza risultare troppo pesante e senza distrarre lo spettatore dall’evolversi della storia principale e il character design è estremamente curato con numerosi dettagli e interessanti momenti che si soffermano su determinati punti specifici del corpo di alcuni personaggi per evidenziare caratteristiche specifiche,come un’insolita immagine negli occhi di un personaggio per sottolinearne la natura più che umana o il dettagli di una mano tremante per mostrare l’apparente debolezza di un’altro personaggio,il tutto ulteriormente impreziosito dal collegamento che queste inquadrature hanno con il modo in cui si svolge la partita a biliardo che segna il momento più importante dell’opera.
Nel complesso il corto è piuttosto interessante,ma diversi momenti sembrano troppo poco curati,con concetti appena accennati che andrebbero approfonditi ulteriormente e numerose domande senza risposta,ma valutando il tutto non come un opera singola ma come una parte della serie successivamente sviluppata,buona parte dei problemi del corto spariscono,visto che le suddette tematiche vengono approfondite nel corso delle 12 puntate e ci vengono dati molti più dettagli sul luogo in cui si svolge il corto e il suo funzionamento,ma è comunque un prodotto molto interessante anche visto a sé stante.

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Love, Chunibyo & Other Delusions! Rikka Version

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 2013 ★★½

Film che riassume gli eventi della prima stagione dell’anime.
Ormai è pratica comune quella di far uscire nelle sale un film-riassunto di un’ anime di particolare successo,come accaduto per esempio due volte per Madoka Magica,in parte perchè permette di sfruttare il momento di popolarità della serie,essendo molto veloci da produrre,dato che sia la trama sia le animazione sono in parte riciclate dalla serie madre,sia perché permette di avere un film nelle sale con un costo notevolmente basso,ma raramente il risultato è particolarmente interessante…
In questo specifico caso il film è diviso in 4 parti,la prima sequenza è originale,ma si rivela essere un sogno e non avere alcuna influenza su l’evoluzione dei personaggi o sulla trama,ma presenta animazioni di notevole qualità.
La seconda parte è semplicemente un riassunto della prima stagione della serie,e fa un lavoro assolutamente pessimo nel ripresentare una storia,che,nella sua versione originale,era veramente molto interessante.
Per iniziare,i fatti sono troppo riassunti,con molti salti logici e molti eventi completamente tagliati o ridotti a veloci clip show con sottofondo musicale(nello specifico sono presenti due clip show)e non lasciano il giusto tempo alle sequenze ad alto contenuto emotivo di svilupparsi correttamente ed evolvere naturalmente,cosa che ne riduce notevolmente l’efficacia,purtroppo.
La terza parte è un’ulteriore sequenza originale,che mostra l’evoluzione degli eventi dopo la conclusione della serie ed introduce la situazione in cui ritroveremo i nostri personaggi all’inizio della seconda stagione,ma è molto veloce e piuttosto prevedibile.
La quarta ed ultima parte è una scena post-credit che introduce un nuovo personaggio che comparire nella seconda stagione ed avrà un ruolo molto importante.
Nel complesso il film ha ottimi livelli qualitativi,specialmente nella sequenza introduttiva,e presenta abbastanza materiale originale da non risultare un semplice riciclo di materiale,ma l’ottima storia dell’anime originale è in buona parte rovinata da tagli eccessivi e un ritmo narrativo instabile.
In definitiva,è un film divertente per i fan dell’anime,ma chiunque non sia già familiare con la serie madre farebbe meglio a vedere la versione originale piuttosto che questo film,l’esperienza è senza dubbio migliore.giphy1

Uchuu Enban Dai-Sensou

 1975 ★★½

Film-prototipo di Ufo robot con una serie di differenze chiave,a partire dall’aspetto del robot del nostro protagonista,ma tutto sommato molto vicino alla serie effettiva che sarebbe nata in seguito.
La pellicola ha molti punti in comune con buona parte delle serie del ciclo dei super robot di Go Nagai,dalla presenza di alieni malvagi invasori ai robot giganti trasformabili,ma mantiene dei punti piuttosto interessanti,come la presenza di un cattivo principale decisamente più complesso e meno mono dimensionale di molte opere simili dello stesso periodo temporale e una certa dimensione drammatica non propriamente originale ma dalla forte risonanza emotiva e decisamente efficace.
In definitiva la pellicola è decisamente un’opera interessante per i fan di Nagai e per chi è curioso di conoscere l’origine di uno dei super robot più famosi di sempre,ma non ha molto da offrire per chi non è già un fan del genere,e di certo non è il miglior prodotto legato al creatore di Devilman.

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Je t’aims movie review

 ★★★½

Interessante corto di Mamoru Oshii (creatore dell’adattamento cinematografico di Ghost in the shell,tra le altre cose)che sembra riprendere alcune tematiche espresse in ghost in the shell 2 : innocence,in particolare il confronto tra una forma di vita organica(in entrambi i casi un cane,e nello specifico entrambi molto simili)e una forma di vita artificiale(in entrambi i casi androidi dalle fattezze femminili,anche in questo caso molto simili).
A differenza di GITS 2,in cui l’incontro tra le due forme di vita non è mai diretto ma mediato dalla presenza di Batou,che sviluppa un rapporto di vicinanza con entrambi e nel finale inizia a non poter più distinguere chiaramente tra forme di vita artificiali e non,qui viviamo la storia dal punto di vista del cane,che già dall’inizio del corto è incapace di comprendere che l’androide è un’essere artificiale e cerca di suscitare in lui le stesse reazioni ed emozioni che suscitava nei suoi precedenti compagni umani,chiaramente senza possibilità di successo ma comunque senza mai arrendersi all’evidenza e continuando negli stessi gesti giorno dopo giorno,pur non ottenendo nessun risultato.
Verso la conclusione del corto ritroviamo un’ulteriore elemento similare a GITS 2,cioè la scoperta che l’androide apparentemente fragile e inoffensivo può in realtà trasformarsi in una macchina dal potenziale distruttivo immenso,metafora della moderna tecnologia così invitante ad un primo sguardo ma segretamente capace di generare enormi danni,il tutto per condurre alla conclusione che rivela un’interessante metafora riguardante l’insita natura autodistruttiva della tecnologia.
Nel complesso il corto è estremamente ben animato(grazie alla notevole maestria di Production IG)e pieno di interessanti chiavi di lettura e metafore che lo rendono fruibile per diverse visioni,non certo il miglior lavoro del regista nipponico,ma un’ottimo prodotto ben confezionato e pieno di significato

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Dragon Ball Z: Resurrection ‘F’

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Secondo film della new way di Dragon ball a raggiungere il grande schermo,e mostra tutti i limiti e il potenziale del nuovo ciclo della saga di Akira Toryama.
Da un punto di vista il film svolge un’ottimo lavoro nel mantenere quel delicato equilibrio tra commedia e azione che era assolutamente presente nella serie fino alla saga di freezer,ma finisce quasi completamente per sparire nei due cicli narrativi successivi(Cell games e majin-bu saga)e nel dare spazio ai personaggi secondari che troppo spesso vengono messi da parte e dimenticati nel corso della serie(Crilin,Maestro Muten e Tenshinhan) ma dall’altro risulta fin troppo familiare ai fan di lunga data della serie,non solo per la ricomparsa di Freeza(che,ad ogni buon conto,è uno dei cattivi più memorabili e carismatici della serie)ma anche per il riciclo costante di tematiche ed espedienti narrativi già sfruttati in passato,come 1)dobbiamo resistere finché non arriva Goku 2)non esiste un livello di potenza superiore a questo,no,aspetta,esiste…3)Ghoan non ha mai desiderato combattere ,è contro la sua natura 4)rivalità tra Goku e Vegeta 5)Goku è troppo ingenuo e vegeta è troppo arrogante etc… etc…
Nel complesso però il film,pur assestandosi un gradino sotto al precedente battle of the gods,è estremamente curato,sopratutto sotto il profilo tecnico,e grazie a vari elementi interessanti,tra cui non ultimo l’inclusione per la prima volta di Jaco in un prodotto ufficiale di dragonball,che ricorda molto da vicino il cross-over con Dottor slump & Arale all’inizio della seri originale di DB,potrà piacevolmente sorprendere anche chi non è un fan della serie originale.

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HISTORY OF ANIME – PART 4 :Kangaroo no Tanjoubi (1941)

Classico film che mostra lo stile dominante nell’animazione nipponica del periodo storico a cavalli degli anni ’30 e ’40.
La pellicola,come anche altri esempi precedenti,mostra chiaramente la sua ispirazione derivata dall’animazione occidentale,in particolare le opere Disney,sia nelle scelte estetica,in particolare nella figura dell’antagonista della storia,un lupo armato di pessime intenzioni che sembra essere uscito direttamente da una classica pellicola del colosso statunitense,sia nell’evoluzione della storia,che,pur essendo un gran parte originale ha numerosi rimandi a diverse favole classiche occidentali e la tipica struttura con morale ed happy ending finale che rimanda direttamente alla struttura dei primi lungometraggi Disney.
Nel complesso,pur mancando di originalità sia nella presentazione estetica che nella trama,la pellicola è piuttosto piacevole e scorrevole,e rappresenta un’interessante documento di una fase estremamente importante dell’evoluzione dell’animazione nipponica quasi sempre dimenticata anche dagli appassionati.

Dragon Ball Z Gaiden: The Plot to Destroy the Saiyans

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OAV basato su un vecchio videogame “choose your own adventure” rilasciato solo in Giappone e che aveva già ispirato il secondo ciclo narrativo di Dragon Ball GT,la trama è incentrata sul tentativo di un sopravvissuto alla furia distruttrice della razza sayan di vendicarsi uccidendo tutti e quattro i sayan superstiti e con loro la terra.
La qualità tecnica del OAV è molto alta,come da tradizione con le produzioni filmiche recenti dedicate alla saga creata da Akira Toryama,ma la trama è decisamente troppo prevedibile e sà di già visto(uno scienziato folle,la sua creazione,un cyborg, creato per vendicarsi di una precedente sconfitta…c’è persino un veloce ritorno di freeza prima della battaglia con il vero villain della storia…praticamene la storia è una versione condensata dalla cell saga…e se ci aggiungiamo le similitudini con il baby arc da dragon Ball GT questa storia è stata già raccontata due volte…più altre due in altrettanti film di DBZ,”super android 13″ e “il più forte del mondo”…)e il villain principale,pur avendo una motivazione molto valida e un design interessante,manca di personalità. Nel complesso,i fan di Dragon Ball saranno probabilmente soddisfatti,visto tutti i rimandi e collegamenti a precedenti capitoli della serie,ma per tutti gli altri è solo un OAV con alti valori tecnici e poco altro di interessante.

Dragon Ball: Episode of Bardock

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 ★★

Prima parte del tentativo di Akira Toryama di correggere le varie incoerenze nella trama della sua opera più famosa,Dragon Ball.
Come il sucessivo Dragon Ball Minus,pubblicato a conclusione del manga Jaco the Galactic Patrolman(che è in sé un prequel di Dragon Ball che esplica come Bulma sia venuta in possesso delle tecnologie per creare la navicella spaziale nel Freeza arc e la macchina del tempo della Cell saga)Lo scopo principale di questo special è quello di spiegare come la razza di pirati spaziali di cui fa parte Freeza sia venuta a conoscenza dell’esistenza dei Sayan,di come sia nata la leggenda del super sayan e in fine del perché Freeza sia così preoccupato della possibile comparsa di un nuovo super sayan…senza contare che rivela chi sia stato il primo super sayan nella cronologia della serie.
Lo special è tecnicamente molto valido ma purtroppo è afflitto da diversi problemi di scrittura,con un gigantesco plot hole proprio nell’inizio della storia e il carattere di Bardock è completamente mutato rispetto alle sue precedenti apparizioni,sia nel precedente special televisivo che lo vede protagonista,sia rispetto al breve ricordo di lui che Freeza descrive nel manga,il protagonista di questa storia è decisamente troppo diverso dallo spietato conquistatore che ha decimato decine di pianeti senza alcun rimorso…è il percorso di maturazione che teoricamente dovrebbe portarlo a un tale cambiamento è decisamente poco credibile.
Prodotto interessante per i fan della serie,ma troppo poco curata nella trama per convincere chi non è interessato a scoprire ogni segreto dettagli del mondo creato da Akira Toryama.