BERSERK – The Black Swordsman

Interessante fan film italiano di qualche tempo fa dedicato al manga di Kentaro Miura con degli ottimi costumi e qualche effetto vecchia scuola molto ben congegnato.

La CG utilizzata principalmente per realizzare la minaccia affrontata dal nostro Guts,che tra l’altro sono presi direttamente da un capitolo del manga e realizzati in modo molto fedele all’originale,non è esattamente perfetta,ma realizzata in modo sufficientemente convincente,e sicuramente non è peggiore di quella usata nella recente trilogia cinematografica dedicata alla serie,o al più recente anime da questa tratto.

Nel complesso un prodotto estremamente interessante per i fan della serie.

TAG – MANGA DAY 8

GIORNO 1: Il tuo manga/anime Shonen preferito

GIORNO 2: Il tuo manga/anime Shoujo preferito

GIORNO 3: Il personaggio Shonen che preferisci

GIORNO 4: Il personaggio Shoujo che preferisci

GIORNO 5: Il primo manga che hai letto

GIORNO 6: Il primo anime che hai visto

GIORNO 8: Il manga/anime che rileggeresti/rivedresti senza mai stancarti!

GIORNO 7: Il manga/anime che ti ha commosso maggiormente

GIORNO 9: Il personaggio manga/anime che ti piace di meno

GIORNO 10: Un manga che ti ha così schifato da stopparlo subito

dal post di La Corte.

Tag ideato da Luigi di Everpop

MAL

Hummingbird

GIORNO 8: Il manga/anime che rileggeresti/rivedresti senza mai stancarti!

Come manga dire un pareggio tra  JoJo’s Bizarre Adventure e  Berserk,entrambe le serie non sono ancora finite…in realtà Jojo può essere considerata conclusa con JoJo no Kimyou na Bouken Part …,visto che la serie successiva è l’inizio di un remake ambientato una sorta di universo parallelo…ma è estremamente complicato spiegare la complessità delle bizzarre avventure di jojo…comunque sono delle delle serie che ho apprezzato di più in assoluto e sono anche due delle prime seri che ho iniziato a leggere con continuità,per questo hanno un valore sentimentale particolarmente alto,ma il motivo per cui ho riletto i vari volumi più volte è principalmente legato alla qualità dei due manga in sé,da un lato la trama è straordinariamente complessa e articolata,con una molteplicità di personaggi e sottotrame ed elementi sovrannaturali che rendono necessario in alcuni frangenti rileggere i capitoli precedenti per rinfrescare la memoria,ma è sempre possibile scoprire sfumature e dettagli che non avevi notato ad una prima lettura.

L’altro aspetto che mi ha portato a rileggere più volte queste serie è la veste grafica,da un lato Berserk ha una cura per i dettagli delle città e degli edifici assolutamente fantastica,reso ancora più interessante dal fatto che la maggior parte dei castelli e dei monumenti mostrati nella serie sono fedelmente ispirati a luoghi e strutture realmente esistenti costruiti nell’europa medioevale,soprattutto Italia e Spagna,senza contare gli svariati rimandi a quadri e sculture gotici,il talento visivo di Miura, Kentarou è assolutamente notevole.

Per quanto riguarda invece Jojo,la parte incredibile dello stile visivo della serie è dato dalla cura per i personaggi,specialmente da  JoJo no Kimyou na Bouken Part … in poi,i dettagli dei vestiti e le pose plastiche in cui si esibiscono durante le scene d’azione sono a dir poco incredibili.

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TAG – MANGA DAY 5

GIORNO 1: Il tuo manga/anime Shonen preferito

GIORNO 2: Il tuo manga/anime Shoujo preferito

GIORNO 3: Il personaggio Shonen che preferisci

GIORNO 4: Il personaggio Shoujo che preferisci

GIORNO 5: Il primo manga che hai letto

GIORNO 6: Il primo anime che hai visto

GIORNO 7: Il manga/anime che ti ha commosso maggiormente

GIORNO 8: Il manga/anime che rileggeresti/rivedresti senza mai stancarti!

GIORNO 9: Il personaggio manga/anime che ti piace di meno

GIORNO 10: Un manga che ti ha così schifato da stopparlo subito

 

GIORNO 5: Il primo manga che hai letto : In verità non c’è un singolo primo manga,perché la prima volta che acquistai manga (e si parla degli anni delle elementari) mi trovavo in una piccola libreria che vendeva tomi usati,avevo messo da parte un po’ di soldi e comprai tre volumi,Bastard!! (Bastard!!: Heavy Metal, Dark Fantasy )(BASTARD!!-暗黒の破壊神- Basutādo!! Ankoku no Hakaishin, lit. “Bastard!! The Destructive God of Darkness”)Perché trovavo il titolo molto divertente(lo so,ma tenete presente che ero alle elementari),Berserk (Berserk (ベルセルク Beruseruku) perché mi piaceva la copertina(e poi sarebbe diventato uno dei miei manga preferiti di tutti i tempi) e I Cavalieri dello zodiaco (聖闘士星矢 Saint Seiya) perché conoscevo l’anime,principalmente avevo deciso di provare qualche manga perché avevo visto diversi anime classici(nel modo totalmente caotico e anarchico in cui si vedevano gli anime sulle tv private nei primi anni ’90)come Lamù (うる星やつら Urusei Yatsura),L’Uomo Tigre (タイガー・マスク Taigā Masuku),Ken il guerriero (北斗の拳 Hokuto no Ken) e Jeeg robot d’acciaio (鋼鉄ジーグ Kōtetsu Jīgu) e pensavo “in fin dei conti sono fumetti,saranno adatti alla mia età”e lo stesso pensava il proprietario della libreria…ripensandoci Berserk era decisamente poco adatto alla mia età…ma mi ha affascinato incredibilmente e ho compreso per la prima volta il termine “manga” comprendeva molte più tipologie e molto più diverse e particolari di quanto pensassi…

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Berserk : KUROI SENSHI PT2

Il punto focale della seconda(e ultima) parte della prima saga di Berserk è la lotta tra Gatsu e un nobile che terrorizza una piccolo borgo,in apparenza è un membro dell’inquisizione,un nobile pio che ha dedicato la sua intera esistenza a combattere le eresie schierandosi più volte in prima lotta contro gli adoratori del demonio(che,nel mondo di Berserk,sappiamo essere estremamente pericolosi),ma in realtà è un’apostolo,un essere corrotto dal male,il che rende ancora più deprecabile il personaggio,dato il suo livello di falsità e ipocrisia.

La lotta questa volta sarà lunga è complessa,Puck si scopre dotato di poteri curativi che nel corso della serie si riveleranno più volte fondamentali per il nostro eroe(anche se scopriremo che Gatsu era già a conoscenza delle virtù curative degli elfi in un flashback successivo),ma il nobile non solo è costantemente protetto dalla sua guardia personale,ma riuscirà persino a trasformare il suo cavaliere più forte in un apostolo,complicando ulteriormente il cammino verso lo scontro finale tra lui e Gatsu.

Gatsu riuscirà a trovare un modo per far breccia nel palazzo del suo obiettivo e finalmente ad affrontarlo di persona solo grazie all’aiuto di una tragica figura che si aggiungerà al lungo elenco di personaggi simili inclusi nella serie,un’ex uomo di punta del nobile in questione che,dopo averne scoperti i segreti,e stato torturato quasi a morte(è riuscito a fuggire proprio fingendosi morto)rimanendo però orribilmente sfigurato e menomato,e finendo sull’orlo della follia,egli riuscirà nel suo intento di vendicarsi del nobile salvando Gatsu e spiegandogli come introdursi a palazzo,ma non potrà godere del risultato delle sue gesta,perché verrà catturato e giustiziato sulla pubblica piazza prima di poter vedere gazza compiere il suo piano.

Ancora una volta ci viene mostrato un Gatsu freddo e al limite della crudeltà,che assisterà all’esecuzione dell’uomo che gli ha salvato la vita senza neanche tentare di salvarlo,ma è solo l’inizio…

Il vero momento clou della saga è lo scontro tra Gatsu e il nobile,perché durante questo tutte le certezze che avevamo sui personaggi coinvolti verrano stravolte,scopriremo la storia segrete del nobile,che era effettivamente un’uomo pio e coraggioso,dedito alla lotta alle eresie e ai culti demoniaci e profondamente innamorato della moglie e con un’ottimo rapporto con la figlia…fino ad essere completamente spezzato da una rivelazione…la scoperta che la sua amata moglie era in realtà la gran sacerdotessa di un culto demoniaco e orgiastico,comprendendo che la moglie lo aveva sposato solo perché così poteva allontanare ogni sospetto da se e incapace di uccidere la sua amata come il credo vorrebbe,si ritrova a fare un patto con “la mano di dio” e finisce per essere dannato per sempre…eppure è diventato un’apostolo non per motiviegoistici o personali,ed è stato costretto dagli eventi a prendere quelle decisioni…

Dall’altro lato abbiamo un gatsu che come suo solito si rivela cinico e sadico,al punto da usare la stessa figlia del nobile,una ragazzina innocente,come scudo umano nella lotta contro il suo stesso padre,ma nel momento in cui il nostro protagonista sembra toccare il suo punto più basso scopriamo che in realtà prova dei sentimenti,si vergogna di quello che è costretto a fare per portare avanti la sua missione,ne è devastato,ma comprende che non po’ fare altrimenti,i suoi avversari non hanno più alcuna traccia di umanità,e l’unico modo per affrontarli alla pari e tralasciare la propria umanità,Gatsu ha passato tanto tempo a combattere mostri da diventare uno di loro,in una perfetta rappresentazione del concetto di Friedrich Nietzsche “quando guardi a lungo nell’abisso,l’abisso guarda dentro di te”.

Questa rivelazione ribalta il punto di vista su Gatsu e giustifica,almeno parzialmente,le sue azioni,ma ciò dura poco,infatti,all’apice dello scontro,il nobile pur di non soccombere decide di evocare nuovamente la “mano di dio”,scelta che rimpiangerà amaramente.

Il piano del nobile consisteva nel creare un nuovo patto con i cinque basato su un nuovo sacrificio,quello di Gatsu,ma non solo scopre che ciò non è possibile,perché l’unico modo per concludere un patto con la mano di dio è sacrificare una persona amata,ma i cinque rivelano alla figlia del nobile che sua madre non è stata uccisa da un gruppo di eretici,ma dal suo stesso padre,cosa che inevitabilmente sconvolgerà la mente della giovane.

A questo punto le strada dei due duellanti si dividono,da un lato Gatsu rivela che il suo vero obiettivo era sempre stato quello di far evocare la mano di dio da un’apostolo,perché uno dei cinque è in realtà la persona di cui Gatsu si vuole vendicare,ma fallisce miseramente nel suo tentativo non riuscendo neanche a sfiorare l’essere che ha di fronte,cosa che rivela che la sua crociata è in realtà mossa semplicemente dalla follia,e tutte le persone ha sacrificato sulla strada per compiere la sua vendetta sono state sacrificate in vano,visto che non ha mai avuto alcuna possibilità di compiere realmente la sua vendetta,questa rivelazione fa piombare di nuovo Gatsu nella situazione originaria in cui si trovava,le sue azioni non possono più essere giustificate.

Dall’altro lato il nobile ha un ultimo momento di umanità(anche se Gatsu aveva sempre creduto che gli apostoli non ne fossero capaci)e accetta di essere trascinato all’inferno piuttosto che sacrificare la sua amata figlia,pur sapendo che dopo le rivelazioni sul destino della madre ora lo odia.

Come ultimo colpo nella scena in cui il nobile viene trascinato all’inferno possiamo vedere,tra le anime dannate che lo afferrano,anche il povero uomo che aveva aiutato Gatsu e aveva pagato il suo gesto con la vita,cosa che porta Puck a riflettere che forse,nonostante tutti gli sforzi,gli uomini sono inevitabilmente destinati alla dannazione eterna.

Già dalla ripa saga Berserk si rivela una saga estremamente oscura e pessimista,che non fa distinzioni tra buoni e cattivi,che presenta “eroi” che non si fanno problemi a sacrificare chiunque gli sia vicino e compiono azioni tremende,mentre i “cattivi” riescono a rivelarsi più umani e persino a compiere sacrifici per il bene altri,ma alla fine sembra che non ci sia comunque speranza per nessuno di loro,indipendentemente dalle loro azioni,sono già tutti dannati…e questo è solo l’inizio,la trama diventerà ulteriormente drammatica già dal secondo capitolo della saga,il lunghissimo flash back noto come “l’età dell’oro”.

Berserk Kuroi senshi

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Ho deciso di deviare leggermente dal percorso che avevo previsto per questo ciclo di articoli non presentando la recensione e analisi di un manga che ho letto nel mese di settembre(doveva essere il volume 7 di Berserk)per dedicarmi invece a una retrospettiva del primo ciclo narrativo dell’opera in questione,conosciuto in italia come il cavaliere nero.

Il motivo per cui ho deciso di fare questa eccezione è da un lato perché in tanto tempo non avevo mai avuto modo di scrivere un’articolo su Berserk,nonostante sia uno dei miei manga preferiti di sempre,e dall’altro perché ho pensato fosse più utile iniziare a discorre dell’opera di Kentaro Miura dall’inizio,soprattutto visto la complessità dell’opera stessa(e tra l’altro credo che farò lo stesso con Attack on Titan quando verrà il momento).

Una delle particolarità che hanno reso immediatamente Berserk un’opera unica e rara nel panorama(non troppo vasto,a dirla tutta)dei manga fantasy e la sua time line estremamente contorta e non lineare,infatti il primo volume della serie non si apre.come potremmo aspettarci,all’inizio delle vicende,ma in medias res,anzi,nello specifico,nel mezzo del tentativo di una succuba di uccidere il nostro protagonista grazie alle sue arti seduttive,solo per vedere la situazione capovolgersi quando Gatsu uccide la stessa mostrando una notevole crudeltà e un ghigno sadico.

L’inizio di Berserk è un momento molto importante e su cui bisogna soffermarsi.

Contrariamente a ogni norma narrativa,la storia ci pone immediatamente al centro di uno scontro mortale,ma lo fà senza presentarci il nostro protagonista,di cui nel corso del primo scontro non veniamo a conoscenza neanche del nome,ne viene rivelato alcunchè del mondo in cui la storia è ambientata,eppure lo scontro ci pone in condizione di scoprire due punti fondamentali della trama della serie;1)il mondo in cui la storia è ambientata è popolato da demoni intenzionati a uccidere esseri umani 2)il nostro protagonista è un’anti-eroe sadico e violento.

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La storia prosegue continuando lo stesso tipo di struttura narrativa,volta a rivelare il meno possibile sul mondo della storia e sul protagonista della stessa,nel secondo scontro veniamo introdotti alla minaccia degli apostoli,creature un tempo umane che sono state corrotte da demoni e spargono caos e morte per soddisfare le loro brame immorali(il primo apostolo che incontriamo è un cannibale,ed è solo il primo di una lunga lista di personaggi che infrangeranno ogni tipico tabù imposto dalla società civile compiendo ogni sorta di orripilante mostruosità)e la cosa è straordinariamente importante,perché ribalta nuovamente tutto quello che sapevamo sul mondo di Berserk.

Se,infatti,il primo,breve,scontro aveva dato l’impressione che la vera minaccia per il genere umano era rappresentata dai demoni,qui scopriamo che la minaccia maggiore sono gli stessi esseri umani,che vengono si trasformati in esseri mostruosi dai demoni,ma subiscono questa trasformazione per loro scelta,senza contare che gli orribili crimini che li caratterizzano sono iniziati ben prima della loro trasformazione in apostoli,in pratica erano già mostri prima dell’incontro con i demoni,anche se non lo sembravano.

Questa è l’introduzione di uno dei tempi centrali e più importanti di Berserk,cioè il totale nichilismo della razza umana e un cupo pessimismo nei confronti della società umana,che sotto le apparenze è una giungla dove vige la legge del più forte.

Io scontro tra gatsu e il primo apostolo inoltre ci rivela che Gatsu non solo è sadico e violento,ma è anche completamente sprezzante del valore della vita umana,non si cura della sua,mettendosi costantemente in pericoli mortali e gettandosi negli scontri senza curarsi delle ferita,anzi,sembra quasi sfruttare il dolore che gli viene inferto durante gli scontri per aumentare la sua rabbia e di conseguenza la forza dei suoi attacchi,ne delle persone che gli sono intorno.

Infatti Gatsu uccide demoni e apostoli non perché è la cosa giusta da fare,ne per salvare la povera gente oppressa da questi,le sue motivazioni sono puramente egocentriche,la sua unica motivazione è realizzare un suo misterioso progetto e compiere la vendetta contro un misterioso individuo che sta inseguendo da tempo.

Al termine dello scontro Gatsu conquista un nuovo compagno di viaggio,l’elfo Puck,che decide di seguire Gatsu per gratitudine dopo che questi lo salva da dei popolani in una taverna,e lo fà nonostante il chiaro rifiuto di Gatsu di condividere la sua lotta con altri(ancora una volta,i motivi per questo atteggiamento non ci sono rivelati) e ci viene rivelato un’altro sconvolgente segreto del nostro anti-eroe.

Gatsu infatti porta sulla sua pelle una cicatrice definita “il marchio del sacrificio”,che attira ogni sorta di demone come una falena a una fiamma…e ciò causerà puntualmente la morte di ogni persona che cercherà di avvicinarsi a Gatsu o di aiutarlo,in fin dei conti lui è un berserk,è nato per combattere,puoi facilmente sopravvivere agli assalti continui dei demoni,ma non le persone che gli sono intorno,e così nella terza lotta che ci viene proposta Gatsu causa(indirettamente)la morte di una ragazzina innocente che si era offerta di aiutarlo ad attraversare una palude e la sua famiglia,e non solo,i demoni attirati dal marchio di Gatsu non si limiteranno ad uccidere la sfortunata,ma la riporteranno in vita in una forma distorta e mostruosa,solo per venire uccisa nuovamente dallo stesso Gatsu.

Questo è uno straordinario punto di rottura,soprattutto quando uno stupefatto Puck realizza che Gatsu a ben pochi sensi di colpa per gli eventi che hanno coinvolto la povera ragazza,nonostante sia stati causati in ultima analisi da lui stesso,e si stupisce di come possa continuare a vagare per villaggi e città affollate di persone innocenti e indifese,pur sapendo che la sola sua presenza causerà attacchi di demoni ai danni di quelle stesse persone,una cosa è non essere interessati a salvare le persone che Gatsu incontra nel suo vagabondare,un’altra è metterle consapevolmente in pericolo.

A questo punto Gatsu sembra essere un personaggio incredibilmente negativo,privo di rimorsi e incurante della vita altrui,ma in un ben piazzato colpo di scena al termine del ciclo narrativo,le carte vengono rimescolate ancora mostrandoci come,in un mondo così complesso come quello di Berserk,dare giudizi morali su qualsiasi personaggio sia assolutamente impossibile.

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Fine prima parte.