Watamote Anthology Vol 1

Watamote anthology è una breve raccolta di racconti ambientati nel mondo della serie principale caratterizzati dal fatto che tutti,ad eccezione del primo ed introduttivo,sono realizzati da artisti diversi con un tratto leggermente diverso.

Il volume(fino ad ora)unico è una notevole testimonianza del grosso successo della serie(ed è solo il primo spin-off di Watamote ad approdare sul mercato nipponico,ma del prequel della serie,Tomomote,parleremo più avanti…)ed è anche una straordinaria e interessante anomalia che non può passare inosservata.

L’operazione in sé infatti ha ben pochi precedenti,molto di rado nel mondo dell’editoria nipponica è capitato di vedere una serie passare dalle mani del suo creatore a quelle di un’altro autore(in fin dei conti questa è una delle prime differenze con il fumetto americano,che viene inevitabilmente sollevata ogni volta che si ricreare il classico argomento sulla presunta superiorità dei manga sulla loro controparte a stelle e strisce)ma un simile volume antologico è praticamente senza precedenti,e ricorda molto da vicino i due volumi di Hellboy:Weird tales che il buon Mike Mignola fece uscire quando era ancora l’unico autore ad aver messo le mani sul ragazzone rosso,e che per uno strano scherzo del destino avevano coinvolto in uno dei racconti anche Kia Asamya,mangaka noto per le sue collaborazioni con case editrici americane.

L’antologia in sè è un buon prodotto,ovviamente pensato per i fan accaniti della serie madre,che riconosceranno alcuni personaggi minori ripescati per l’occasione e alcune sotto trame riprese dal manga originale ed ampliate,ma presenta anche dei colpi di scena particolarmente interessanti,in particolare una fugace apparizione di una possibile Tomoko futura(diversa da quella che compare nella serie principale) e con due racconti che sfondano in modo delizioso la quarta parete.

Nel complesso un’ottimo volume per i fan della serie ma anche un possibile punto di partenza per chi non ha ancora deciso se iniziare la serie,e preferisce provare prima un’assaggio in un volume unico privo di particolari note di continuità tra i capitoli.

Watamote OAV aftermatch

Unknown

Ed eccoci arrivati al secondo appuntamento con le analisi degli anime che ho visto nel mese di settembre,che in questo caso coincide con l’unico OAV che ho avuto modo di visionare durante questo periodo,sto parlando del fantomatico 13 episodio di Watamote(in verità esiste un’altro presunto 13 episodio…ma di questo discuteremo più avanti…)

Le mie aspettative per questo OAV erano,inutile negarlo,piuttosto alte,da un punto di vista perché avevo notevolmente apprezzato la realizzazione tecnica della serie regolare,e da un’altro perché speravo che il ricorso agli OAV avrebbe permesso agli autori di continuare la storia e giungere ai momenti più interessanti del manga originale,soprattutto quelli successivi all’inizio del secondo anno di liceo della nostra sfortunata Tomoko…purtroppo le mie aspettative sono state parzialmente deluse…

L’intera vicenda ci viene narrata,in modo molto interessante,da due punti di vista,il primo è quello di un nuovo personaggio introdotto proprio in questo OAV,un compagno di classe del fratello della nostra protagonista al primo anno di liceo nello stesso istituto frequentato da Tomoko,ma che in passato aveva frequentato la stessa scuola media della nostra eroina,e il secondo punto di vista è proprio quello di Tomoko.

In pratica l’intera vicenda ruota intorno a un determinato incontro avvenuto tra i due ai tempi delle medie,che viene ricordato in modo assolutamente idealizzato e mitizzato dal ragazzo(in parte a causa di un’elaborato scherzo giocatogli da Tomoko,che inevitabilmente finirà per rivoltarsi contro di lei,come quasi tutte le sue azioni nel corso della serie)mentre ci viene rivelato per come è realmente accaduto dalla memoria di Tomoko.

La storia assume quasi subito i toni di una “commedia degli equivoci” con il nostro sfortunato personaggio incapace di distinguere le invenzioni della nostra protagonista dalla realtà,benché ogni sua frase riesca a risultare ben poco realistica,e Tomoko che,per evadere dalla noiosa e grigia realtà in cui vive,inizia a inventare una rete di bugie sempre più eclatanti e complesse,il tutto fino a raggiungere il climax assoluto quando i due (SPOILER!!!) si scontrano nel corridoio del liceo che ora frequentano entrambi e non si riconoscono,perché entrambi sono estremamente diversi nella realtà rispetto al ricordo serbato nella memoria dell’altro.

La qualità delle animazioni è ancora molto alta come da tradizione nella serie,la storia risulta piuttosto divertente e sicuramente coerente con quanto visto nella serie regolare,e l’idea di approfondire il personaggio di Tomoko mostrandoci uno scorcio del suo passato è senza dubbio interessante e utile ad approfondire la costruzione del personaggio,ma ciò che avevo sperato,cioè un sostanziale cambiamento delle dinamiche della serie dovuto all’introduzione di diversi nuovi personaggi,come accade nel manga,è completamente assente,e la cosa sà un po’ di occasione persa…

In definitiva l’introduzione di questo nuovo personaggio poteva diventare un catalizzatore per nuovi eventi,esattamente come nel manga succede con l’incontro tra Tomoko e l’amica di Yuuchan,che lei non vedeva dalle medie(i due personaggi in effetti hanno alcuni elementi in comune)ma invece la sua introduzione non provoca alcun cambiamento o modifica nelle condizioni generali della narrazione della serie proprio perché i due personaggi non si riconoscono,e quindi lo status quo rimane invariato alla fine dell’OAV,identico a quello che ci viene presentato all’inizio,il che priva l’episodio di un qualunque reale senso di progressione.

In definitiva questo OAV è decisamente consigliato a tutti i fan della serie madre,ma come opera autonoma offre veramente troppo poco(anche perché presume che lo spettatore sia già a conoscenza dei personaggi principali e delle loro caratteristiche,e non fa niente per presentarli a chi non ha già visto l’anime),consiglio di vederlo solo se si ha già una buona familiarità con la serie animata.

September Retrospective ep 1:Watamote

Visto che ormai siamo arrivati alla fine di settembre ho deciso di creare una serie di articoli per ripercorrere i manga che ho letto in questo periodo e gli anime che ho visto,ho deciso di iniziare da un titolo molto particolare e che si trova in una situazione piuttosto singolare,Watamote.

La particolarità di questa serie consiste nel fatto che nonostante la notevole popolarità sia dell’anime che del manga da cui è tratto in Italia,non è ancora stato fatto alcun tentativo per importarlo,cosa che mi ha costretto a vedere la serie con il doppiaggio inglese e leggere il manga(di cui parlerò a breve,tra l’altro)sempre in inglese.

Il motivo della popolarità della serie è ovviamente tutto da ricercare nella sua protagonista assoluta,Tomoko Kuroki,definita da molti come un personaggio in cui è estremamente facile identificarsi…e per ottime ragioni…

La serie,strutturata in 12 episodi standard(le serie di dodici episodi sono quelle commissionate da un network televisivo per coprire una delle stagioni televisive standard,gli anime con un numero di episodi dispari,di solito 13,invece sono concepiti in autonomia senza doversi adattare ai time slot)è una commedia episodica incentrata sui tentativi assolutamente fallimentari della nostra eroina di crearsi una vita sociale,nonostante non sia minimamente dotata delle pur basiche abilità sociali,cosa che la riporterà inevitabilmente a dover accettare il fallimento entro il finale dell’episodio,per poi provare nuovamente nella nuova puntata.

Dal punto di vista tecnico la serie è eccezionale,l’opening è diventata automaticamente una delle mie preferite di sempre e riesce a catturare perfettamente l’idea di disaggio e rabbia che cova sotto l’aspetto più parodistico e divertente della serie,mentre l’animazione si mantiene su livelli molto alti,con diverse scene incredibilmente creative,soprattutto per quanto riguardo la gestione dei dialoghi e le dissolvenze.

Per quanto riguarda la trama,mi sono trovato in diverso momenti a ridere per poi sentirmi in colpa…l’idea di creare una commedia interamente centrata sulle disgrazie della protagonista sicuramente non può essere l’ideale di tutti,e in alcuni momenti il tutto prende un piega triste e quasi tragica,ma nel complesso il tutto risulta piuttosto efficace e divertente,ma soprattutto per quella parte del pubblico che riesce a identificarsi con Tomoko…

è veniamo quindi al punto più importante della serie,Tomoko stessa,o meglio il modo in cui è utilizzata la protagonista,prima ho scritto che molte persone amano il personaggio perché riescono ad identificarsi in lei molto di più che con altri personaggi di altre serie,ma perché?

Tomoko è quasi letteralmente un personaggio senza qualità.

Non và particolarmente bene a scuola,non è particolarmente attraente,non sa come avere cura di se stessa e ogni azione più o meno accettabile che compie e quasi sempre controbilanciata da qualcosa di pessimo che compie nei confronti del fratello o della madre,o dalla tremenda gelosia che nutre nei confronti della sua migliore(ed unica)amica,Yuu Naruse.

e non è tutto.

Oltre a non avere sostanzialmente nessuna qualità particolare la povera Tomoko deve anche far fronte a una quantità infinità di inconvenienti ed equivoci di ogni tipo,in parte causati dalla sua generale negatività,ma in buona parte causati da un destino così costantemente avverso da risultare comicamente irrealistico…e sono questi due elementi combinati che rendono così facile identificarsi con la protagonista di Watamote,da un lato è letteralmente uno studente medio di liceo,senza particolari negatività ma anche senza particolari eccellenze ne segni distintivi particolari…e inoltre tra ciò che gli capita e ciò che combina di sua volontà possiamo annoverare praticamente tutto lo scibile delle sfortune umane possibili a quella età…nessuno(spero)a mai provato o fatto tutte queste cose insieme,ma quasi chiunque può vedere almeno una di queste cose e ricordarsi di come si sentiva al liceo quando l’ha vissuta sulla propria pelle…

Un fratello o una sorella che riesce ad avere una vita sociale molto più attiva senza all’apparenza neanche provarci?essere disposti a barare contro dei bambini pur di provare per una volta l’ebrezza di vincere qualcosa?invidiare un amico/a in segreto?credere di essere completamente invisibile agli occhi dei propri compagni di classe?queste sono solo alcune delle situazioni che vengono affrontate nel corso dei 12 episodi,e inevitabilmente ogni persona a quell’età ha dovuto affrontare una di queste situazioni…questa è la genialità della costruzione del personaggio principale di Watamote,un trucco incredibilmente semplice all’apparenza eppure incredibilmente complesso da mettere in pratica senza far risultare “falso” il personaggio…

Certo,và considerato che in definitiva la serie è in grado di trasmettere molto di più a un certo gruppo di persone,quelle che condividono più esperienze con Tomoko,e che quindi possono comprendere meglio le dinamiche della serie e immedesimarsi di più…in particolare,per quanta riguarda il mio caso specifico,trovo al serie incredibilmente divertente,ma parte di ciò è dovuto al fatto che sono riuscito a mettere una certa distanza tra il me “attuale” e il me “del liceo”…avessi visto questa serie ai tempi della scuola,probabilmente mi avrebbe ricordato talmente la realtà che vivevo tutti i giorni da deprimermi molto più che divertirmi…il che può essere un problema per alcuni spettatori…

In definitiva non credo possa essere considerata una seri per tutti,è un tipo di umorismo molto particolare,ma inviterei tutti a provare almeno i primi episodi,se si è sensibili al tipo di espedienti narrativi utilizzati e si è nel giusto stato mentale,la serie risulta divertente come poche cose al mondo,grazie a quel mix di divertimento puro e tristezza di fondo che pochi sanno trasmettere,se non si è sensibili a questo tipo di umorismo,la qualità delle musiche e dell’animazione rimane assolutamente sufficiente a giustificare la visione.

Purtroppo il punto debole della serie è la sua mancanza di sviluppo,a differenza di altre serie che fanno del mix di dramma e comicità il loro punto di forza,tra tutte la splendida Welcome to the NHK,di cui parlerò in futuro,il personaggio di Tomoko non ha alcuno sviluppo sostanziale nel corso della vicenda,e la presenza di un’unica stagione da la sensazione che il ritmo del tutto sia troppo accelerato per contenere il tutto in sole 12 puntate,alcuni rapporti e alcune sotto trame,come quelle sull’infanzia di Tomoko e  suo fratello Tomoki(genitori pieni di fantasia..),meriterebbero più spazio.

La cosa è particolarmente fastidiosa se si considera che il manga invece questi elementi li presenta tutti,e presenta anche una maggiore continuità tra gli eventi presentati,in particolare a partire dal secondo anno di liceo,con l’introduzione di diversi nuovi personaggi fondamentali per l’evoluzione della trama e un sostanziale cambiamento delle condizioni di Tomoko(ovviamente niente di troppo positivo…),il che mi fa sperare nella creazione di una seconda stagione,magari anche a distanza di anni dalla prima,come è successo recentemente per Attack On Titan,per inserire questi elementi e rimediare all’unica vera grande pecca della serie,la sua mancanza di evoluzione narrativa e dei personaggi…ma chissà…

Poi ci sarebbe da discutere sul caso dell’OAV rilasciato come una sorta di 13 episodio…ma sarà per un’altro giorno…

Link Utili per approfondire

Goodreads : https://www.goodreads.com/review/list/25820817-daken-howlett?shelf=manga

MAL : http://myanimelist.net/profile/Dakenfromvault1